PCB: Anno sabbatico e koinonia (Parte 3)

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La fonte ereditaria della menzogna e del male nell’uomo

Ci sono due mezzi potenti per liberare una persona dal potere della menzogna e del male che fa parte dell’ego umano ed è l’eredità del peccato originale. Questi sono la preghiera interiore e la koinonia. Dalla fonte del male nel cuore dell’uomo, o dal seme spirituale del serpente infernale, che riceve ispirazioni da Satana e dai demoni, è venuto tutto il male nella storia dell’umanità, tutti i crimini, guerre, omicidi, abusi e atrocità. Questa fonte di male nell’uomo, che conduce attualmente l’individuo e l’umanità al genocidio, sopprime la coscienza e acceca la ragione fino alla totale debilitazione, così che nessuno sa più che un uomo è un uomo e una donna è una donna. Questo va di pari passo con la possessione demoniaca. La sorgente del male nell’anima, sotto le spoglie del cosiddetto proprio interesse o della propria verità, trascina l’uomo alla dannazione eterna nell’inferno. Questo programma fa parte del peccato originale, il cosiddetto vecchio sé.

Dai nostri progenitori avete ereditato anche il codice genetico del diavolo, che è padre della menzogna e omicida. Gesù è venuto a salvarvi dall’inferno e dalla discesa che conduce lì. Egli è l’unico Salvatore dell’umanità e il vostro unico Salvatore. Non c’è salvezza in nessun altro (Atti 4,12). Da parte nostra, invece, la condizione della salvezza è il pentimento. Ognuno di noi ha bisogno che Gesù Cristo ci liberi dalla fonte del male nella nostra anima. Tutte le frasi popolari sulla pace, il clima, lo sviluppo planetario, l’Agenda 2030, i forum economici, i diritti delle minoranze, l’ecologia, la cosiddetta protezione dei diritti dei bambini, la dignità umana o i diritti LGBTQ sono enormi menzogne e manipolazioni crudeli da parte dei media mainstream e del NWO, dietro il quale c’è il padre della menzogna e della morte, Satana. Usando menzogne professionali, in alleanza con lo spirito anticristiano, egli cerca di separare l’uomo dal Salvatore, Gesù Cristo.

Un mezzo di liberazione: la comunione

Gesù è in mezzo a voi, persone consacrate a Dio, se tra voi c’è unità interiore (cfr. Mt 18,19-20). Un’unità interiore, però, non è possibile senza essere uniti a Gesù crocifisso e alla Sua morte. Siamo stati immersi nella Sua morte attraverso il battesimo. Il processo di lancio nel profondo anche nelle nostre relazioni personali è una forma di purificazione più profonda e anche una forma di pentimento. Significa costruire una comunione profonda, koinonia biblica. Attraverso la via della purificazione, il nostro spirito ha bisogno di essere liberato dall’oscurità spirituale causata dal nostro ego. È nel nostro ego che si concentra il potere del peccato originale così come il potere e l’insidiosità del vecchio io. Noi vogliamo essere profondamente purificati da questo potere nell’anno sabbatico. Siamo pienamente consapevoli che non è in nostro potere e che solo Dio può farlo. Ma vuole anche che facciamo un certo passo, cioè che ci ritiriamo nella solitudine e alla Sua presenza e non resistiamo all’opera di Dio attraverso il nostro fratello per la nostra purificazione. Secondo San Basilio, la vera comunione è la purificazione più efficace dal nostro io.

La purificazione spirituale è vissuta soprattutto dalla comunità che prega intensamente. Se si prega con fervore e ci si sforza di costruire un’unità interiore nella comunità, ciò comporta un’intensa purificazione nelle relazioni. Dovete aspettarvi tensioni indefinibili, incomprensioni, scontri improvvisi, litigi per questioni banali, persino un’allergia o avversione per gli altri. Avrete voglia di scappare da questo campo di battaglia spirituale, ma proprio qui, queste situazioni di conflitto, servono a scoprire il vostro ego con i suoi vizi nascosti, la permalosità, la rivalità, la mancanza di autocritica, persino la cecità verso i vostri stessi difetti. Tutto questo è materia per la preghiera interiore davanti a Dio. Dovete rivelare il vostro problema o dolore a Gesù crocifisso e unirlo alla Sua sofferenza per i nostri peccati. In tale preghiera, gusterete la profondità della vostra crocifissione con Cristo, delle Sue parole “Eloi, Eloi” e della vostra unione con la morte di Cristo.

La vera preghiera davanti a Dio si traduce in un certo passo che rimuove la tensione reciproca attraverso un’autentica autoumiliazione. È anche un passo di fede che ci apre gli occhi. La nostra stessa giustizia con la nostra verità e il nostro interesse sono una frequente fonte di conflitto e un ostacolo sia alla vera unità con Dio che alla vera unità all’interno della comunità. A questo proposito, alcuni direttori spirituali affermano che i nostri sentimenti, la nostra mente e la nostra volontà hanno bisogno di essere purificati. Per poter compiere questo processo di purificazione interiore all’interno della comunità, occorre essenzialmente mantenere il cuore e la mente concentrati su Cristo crocifisso ed essere uniti a Lui. In tale preghiera riceverete anche la luce e la forza per compiere passi concreti di autoumiliazione per raggiungere la vittoria.

Alla radice dell’ego umano c’è il seme nascosto dell’orgoglio diabolico che rifiuta Dio e il prossimo. Nessuna simpatia naturale o amicizia superficiale aiuterà a superare la tensione nella comunità. A volte le relazioni sono così tese che non è nemmeno possibile parlare del problema, nessuno è disposto a parlare. Bisogna lottare duramente attraverso la preghiera e l’autoumiliazione per creare un clima di reciproca apertura e spezzare la tensione che rendeva insopportabile la convivenza. È solo per grazia di Dio che potrete fare un passo di fede, e otterrete questa grazia attraverso la vostra unione interiore con Gesù. Dovete unire il dolore della vostra anima al dolore di Gesù. Il Signore darà quindi una soluzione semplice nel confessarsi reciprocamente i propri peccati nel pentimento, il che fa cadere montagne apparentemente insormontabili. In pratica, questo significa che invece di criticare gli altri, vi pentite dei vostri peccati e confessate ad alta voce la vostra colpa.

È importante anche parlare insieme e dedicare tempo alla condivisione e alla testimonianza dopo l’ora di preghiera interiore.

Abbiamo parlato in più parti dell’anno sabbatico e della sua essenza. Ci siamo anche chiesti come dovrebbe ora aiutare a ravvivare i servi di Dio e il popolo di Dio. Idealmente, i sacerdoti in una diocesi dovrebbero formare sette gruppi. Ogni gruppo dovrebbe celebrare un anno diverso come anno sabbatico. Questo sembra irrealistico finora. Ma per cominciare, un gruppo di 4-7 sacerdoti può chiedere al vescovo questa possibilità di trascorrere un anno sabbatico. Alcuni dei vescovi probabilmente sosterranno che c’è carenza di sacerdoti. Daranno il permesso solo se i sacerdoti celebrano la messa la domenica per i fedeli. Tanto per cominciare, anche un tale compromesso dovrebbe essere accettato.

Dio benedica coloro che inizieranno l’anno sabbatico.

 

+ Elia

Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino

+ Metodio OSBMr                + Timoteo OSBMr

Vescovi Segretari

 

18 luglio 2022

 

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