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La parola autorevole del vero successore dell’apostolo Pietro

22 novembre 2019

Introduzione

Il Patriarca e i vescovi del Patriarcato Cattolico Bizantino hanno proclamato l’arcivescovo Viganò come il Papa legittimo. Ci siamo riferiti a una situazione straordinaria e al ministero profetico nella Chiesa. Qualcuno può chiedere: l’arcivescovo Viganò è o non è il legittimo Papa?

Una situazione simile è descritta nella Bibbia. Il profeta Samuele unse Davide come il re d’Israele. Il re Saul seppe dell’unzione di Davide, ma non ebbe avuto l’intenzione di rispettare la decisione di Dio e di rinunciare al potere. Saul era consapevole che Dio l’aveva respinto, perché Samuele glielo aveva detto. Tuttavia egli non volle sottomettersi a Dio, ma al contrario, cercò di uccidere Davide, che fu unto da Dio. Davide dovette nascondersi, e poi dovette combattere e aspettare che avvenga per lui un momento opportuno, di assumere l’incarico a cui Dio lo aveva chiamato tramite il profeta.

Arcivescovo Viganò non ha respinto la sua straordinaria elezione al Papa. Egli porta il peso che gli è stato affidato dal Signore. È diventato l’autorità suprema nella Chiesa odierna. Difende la fede e la morale, e adempie quindi il dovere principale del successore dell’apostolo Pietro.

Ha commentato autorevolmente anche il Sinodo dell’Amazzonia.

Citazione da un’intervista a LifeSiteNews del 6 novembre 2019. La domanda era: come descriverebbe l’arco narrativo del Sinodo?

L’arcivescovo Viganò, successore dell’apostolo Pietro, ha risposto: “L’abominio di riti idolatrici ha fatto il suo ingresso nel Santuario di Dio dando luogo a una forma inedita di apostasia, i cui germi, attivi da lungo tempo, si stanno sviluppando con rinnovata eficacia. Il processo di mutazione interna della fede, che serpeggia nella Chiesa cattolica da alcuni decenni, ha conosciuto con questo sinodo una drammatica accelerazione verso la fondazione di un nuovo credo, compendiato da un nuovo culto. In nome dell’inculturazione, elementi pagani stanno infestando il culto divino per trasformarlo in un culto idolatrico”.

Qual è, secondo Lei, la parte più preoccupante del documento finale del Sinodo amazzonico?

Carlo Maria Viganò ha detto: “La strategia di tutta l’operazione del sinodo amazzonico è l’inganno, l’arma preferita del diavolo: dire mezze verità per ottenere un fine perverso. Mancanza di sacerdoti: lo dicono per distruggere il celibato, prima in Amazzonia e poi in tutta la Chiesa.  Il documento finale di questa assemblea vergognosamente manipolata, la cui agenda e i cui esiti sono stati capillarmente pianificati da lungo tempo, colpisce frontalmente l’edificio divino della Chiesa, attaccando la santità del sacerdozio cattolico”.

Cosa ha rivelato la saga di Pachamama? E cosa si dovrebbe fare in risposta?

Carlo Maria Viganò ha risposto: “Ad Abu Dhabi, papa Francesco ha dichiarato per iscritto che Dio “vuole” tutte le religioni.  Il Papa ha ordinato che la sua dichiarazione eretica sia insegnata nelle università pontificie e che sia creata una speciale Commissione per diffondere questo grave errore dottrinale.

Coerentemente con questa dottrina aberrante, non sorprende che anche il paganesimo e l’idolatria debbano essere inclusi tra le religioni volute da Dio.

La saga di Pachamama ha rivelato una violazione palese e gravissima del Primo Comandamento… La venerazione della Pachamama è il frutto velenoso dell’”inculturazione”. Il Sinodo ha offerto un trampolino di lancio per questa nuova chiesa sincretistica neopagana, dedicata al culto della Madre Terra. L’idolatria sigilla l’apostasia. È il frutto della negazione della vera fede. Nasce dalla sfiducia in Dio e degenera in protesta e ribellione (contro Dio).

Non possiamo rimanere indifferenti di fronte agli atti idolatri di cui siamo stati testimoni e che ci hanno lasciato senza parole. È urgente riscoprire il senso della preghiera, della riparazione e della penitenza, del digiuno, dei “piccoli sacrifici” (…) e soprattutto  dell’adorazione prolungata davanti al Santissimo Sacramento”.

Che cosa è stato messo a rischio o minacciato dal Sinodo amazzonico, in particolare per la Chiesa e la sua fede?

Carlo Maria Viganò ha detto: “Con profonda tristezza, vediamo l’attuale pontificato segnato da fatti insoliti, comportamenti sconcertanti e dichiarazioni che contraddicono la dottrina tradizionale, e che seminano nelle anime un dubbio generale su cosa sia la Chiesa cattolica e quali siano i suoi veri e immutabili principi. Se questo piano satanico avrà successo, i cattolici che vi aderiscono cambieranno di fatto la religione, e l’immenso gregge di Nostro Signore Gesù Cristo sarà ridotto a una minoranza. Questa minoranza avrà probabilmente molto da soffrire. Ma sarà sostenuta dalla promessa di Nostro Signore che le porte dell’inferno non prevarranno contro la Chiesa, e con Lui vincerà nel Trionfo del Cuore Immacolato di Maria promesso dalla Madonna a Fatima”.

Cosa pensa che gli organizzatori del Sinodo abbiano realizzato dal loro punto di vista?

Carlo Maria Viganò ha risposto: “Il paradigma amazzonico non è dunque la fine del processo di trasformazione promosso dall’attuale magistero pontificio. Serve da passerella per traghettare ciò che resta dell’edificio cattolico verso un’indistinta Religione universale”.

Lei è l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti. Che cosa penserebbe del laicato che inonda di lettere le nunziature vaticane e apostoliche?

Carlo Maria Viganò ha detto: “Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono”. (Mt 11,12). In queste ore più gravi, i laici sono certamente la punta di diamante della resistenza. Con il loro coraggio, devono appellarsi a noi pastori e incoraggiarci a farsi avanti, con più coraggio e determinazione, per difendere la Sposa di Cristo [la Chiesa]”.

In conclusione, brevemente rispondiamo alla domanda fatta da molti cristiani dopo il Sinodo sacrilego dell’Amazzonia: se Bergoglio si può ancora considerare il Papa legittimo o no?

Instrumentum Laboris e il Sinodo dell’Amazzonia, guidato dallo pseudo-Papa Bergoglio e il rituale pagano nei giardini Vaticani, in cui Bergoglio attivamente ha partecipato, sono gli atti pubblici dell’eresia apostatica. Non è cruciale, se Bergoglio firmerà il documento del Sinodo dell’Amazzonia o no. L’atto eretico è stato compiuto pubblicamente. Bergoglio ha agito qui come il Papa e non come un teologo privato. Quindi fece un passo verso l’apostasia di massa dalla religione divinamente rivelata al paganesimo che adora il diavolo anziché Dio. È evidente, che un Papa di questo tipo non può essere moralmente considerato come un vero Papa. Chi lo avrebbe seguito, avrebbe smesso di essere cattolico; diventerebbe apostata ed eretico e si preparerebbe un posto all’inferno.

Ciò che colloca un Papa eretico fuori dalla Chiesa non è una dichiarazione chiaramente formulata che lo dichiara eretico, ma è l’eresia stessa, perché nel caso di Bergoglio essa è esplicita e indurita… Un Papa eretico è ipso facto fuori dalla Chiesa; perciò per lui è ontologicamente impossibile essere fuori dalla Chiesa e allo stesso tempo rimanere il suo сapo. Dio ha istituito il nuovo capo della Chiesa – Carlo Maria Viganò.

 

+ Elia

Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino

+ Metodio, OSBMr             + Timoteo, OSBMr

Vescovi segretari

 

 

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