6 febbraio 2020
Monsignor Joseph Ratzinger, Benedetto XVI
Sua Eminenza,
il mondo cristiano è venuto recentemente a conoscenza della notizia che Lei è coautore del libro il quale difende il celibato sacerdotale, che Bergoglio ha l’intenzione di abolire. Tuttavia, Monsignor Ganswein ha pubblicato l’informazione che Lei non è il coautore.
Il Patriarcato Cattolico Bizantino, che sta esercitando il ministero profetico, è stato istituito nel 2011. Il Patriarcato difende le basi della fede e della morale. Purtroppo, il primo passo serio, che era obbligato a compiere, è stato la dichiarazione pubblica dell’anatema su di Lei – Papa Benedetto, per aver beatificato Giovanni Paolo II nonostante i ripetuti avvertimenti. Allo stesso tempo, è stato scomunicato post mortem questo, da Lei invalidamente proclamato beato.
Il motivo della scomunica postuma era seguente:
1) Giovanni Paolo II ha organizzato e realizzato il sincretismo ad Assisi (1986).
2) Giovanni Paolo II taceva sui crimini omosessuali e pedofili nella Chiesa e li copriva consapevolmente.
3) Giovanni Paolo II ha introdotto nella Chiesa i massoni (nuovo Codice di diritto canonico, 1983).
4) Giovanni Paolo II taceva sulla diffusione di eresie del neo modernismo, approvandole con questo suo comportamento.
5) Giovanni Paolo II taceva sul sincretismo del Concilio Vaticano II ed egli stesso ha compiuto dei gesti sincretistici.
Se i fedeli seguissero questo cosiddetto santo Papa, finiranno nell’inferno.
Sua Eminenza, poiché Lei ha elevato all’onore degli altari questo pontefice ha elevato, con questo, all’onore degli altari la via dell’apostasia. E questo è un crimine più grande dei crimini di Giovanni Paolo II.
Giovanni Paolo II non è né beato né santo; ma si è escluso dalla Chiesa, proprio come Papa Onorio (VII secolo). Ma anche Lei si è escluso dalla Chiesa.
Dio Le sta dando, nella Sua misericordia attraverso il Patriarcato Cattolico bizantino, la possibilità di rimuovere l’anatema nel quale Lei è incorso. Ciò richiede il pentimento pubblico, perciò noi lo dichiariamo nel Suo nome:
“Io, Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, ho proclamato beato durante il mio pontificato Giovanni Paolo II. Ora, tuttavia, lo revoco e dichiaro invalida la sua beatificazione poiché essa contraddice all’insegnamento della Chiesa ed è a suo grande danno spirituale e morale.
Riconosco che, come Papa, ho in modo punibile trascurato:
1) di condannare chiaramente le attuali eresie del modernismo che negano la divinità di Cristo, la Sua resurrezione reale e storica e l’ispirazione divina della Scrittura, come lo fece Pio X.
2) Ho anche trascurato di condannare con autorità pontificia il sincretismo del Concilio Vaticano II che ha proclamato il rispetto per i culti pagani, di fatto, ai loro demoni. Questo è il peccato contro il Primo Comandamento.
3) Poiché sono colpevole in queste due cose fondamentali, ho causato i frutti perniciosi, com’è affermato in Romani 1, 18-25. Per questo si è diffusa l’omosessualità perfino nei luoghi più alti della Chiesa e il mondo è dominato da ideologia satanica del genere.
Sono consapevole che senza il mio pentimento per questi peccati e crimini non può iniziare vero rinnovamento e riforma nella Chiesa. Se mi pentissi in verità, non avrei mai potuto beatificare un Papa apostata”.
Sua Eminenza,
Se Lei stesso non revoca pubblicamente questo pentimento, allora con questo dimostra la Sua piena identificazione con esso. In tal modo Lei rimuove l’anatema da qual è colpito, e non deve più aver paura di varcare la soglia della morte e di stare davanti al giudizio di Dio.
+ Elia
Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino
+ Metodio, OSBMr + Timoteo, OSBMr
Vescovi segretari