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PCB: Pentimento dei vescovi messicani per aver introdotto pratiche pagane nella messa

Una bozza della seguente lettera è stata preparata dai vescovi del PCB

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Noi, vescovi del Messico, ci pentiamo pubblicamente di aver approvato – e alcuni di noi anche di aver introdotto – il cosiddetto rito maya della messa con elementi idolatrici. Il rito implica l’assurda istituzione di due funzioni pseudo-liturgiche, quella di “principale” e quella di “incensatore”. Il “principale” può essere anche una donna, anche se a volte è più importante del sacerdote. L’“incensatore” svolge anche la funzione di diacono e, a volte, anche di sacerdote celebrante. Il nuovo rito prevede anche una danza rituale idolatra che venera la cosiddetta “madre terra”, cioè Gea o Pachamama.

Noi, vescovi del Messico, riconosciamo pentiti di essere stati ingannati dalla parola magica “inculturazione” promossa dal sincretismo di Nostra aetate del Concilio Vaticano II. Ci siamo rifiutati di vedere la realtà della crudeltà pagana e del demonismo. I nostri antenati, gli Aztechi e i Maya, soffrirono sotto il pesante giogo di questa schiavitù. Ogni anno venivano offerti ai demoni fino a 20.000 sacrifici umani. Mentre erano ancora vivi, uno sciamano aprì loro il petto con un coltello e sacrificò il loro cuore sanguinante a Satana. I rituali di sangue erano spesso accompagnati da danze rituali. Oltre allo sciamano, i ruoli dell’incensatore e del principale erano apparentemente rilevanti anche nei rituali di sacrificio umano nella cultura maya.

I nostri antenati, 600 anni fa, vivevano nella paura e nel terrore che se non avessero compiuto sacrifici umani quotidiani allo pseudo-dio, Satana, il sole non sarebbe sorto. La paura e l’oscurità della superstizione pagana incatenarono i nostri antenati anche dopo l’arrivo dei missionari cristiani. Lo spirito del paganesimo, incarnato nella cosiddetta cultura maya, continuò a dominare anche i nostri antenati battezzati. L’oscura schiavitù dei demoni, che causava paura e tristezza, persisteva. La svolta avvenne quando la Beata Vergine apparve all’umile contadino Juan Diego a Guadalupe. In breve tempo si verificò un profondo cambiamento interno negli indigeni. La Madre di Gesù schiacciò la testa del serpente infernale, che aveva soggiogato la gente attraverso il paganesimo e la cosiddetta tradizione delle danze rituali in onore dei demoni. La Beata Vergine ha spezzato il suo potere oscuro. Nove milioni di messicani, che si convertirono subito dopo Guadalupe, furono liberati da questa forte schiavitù spirituale. La profonda tristezza che in precedenza aveva coperto tutto il Messico, mantenendolo sotto la maledizione del paganesimo, era scomparsa. Dio ha parlato ai nostri antenati nella loro lingua usando i simboli dell’immagine miracolosa della Beata Vergine, che ha aperto i loro occhi e i loro cuori al Salvatore. Per la prima volta erano disposti a credere alla buona notizia del Vangelo sulla nostra salvezza temporale ed eterna. La gioia della gente era così grande che la fede si diffondeva come un fuoco.

La cultura maya (e azteca), invece, bruciava incenso per adorare i demoni invece del vero Dio! La Sacra Scrittura avverte chiaramente: “Ciò che i pagani sacrificano, lo sacrificano ai demoni e non a Dio”. L’Apostolo avverte ulteriormente: “Non voglio che voi entriate in comunione con i demòni. Non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni” (1 Cor 10,20-21). La promozione della cosiddetta cultura maya riflette un’ignoranza di base delle Scritture e della tradizione. I profeti mettevano sempre in guardia il popolo e Dio lo puniva con malattie, guerre e esilio babilonese per il loro pernicioso sincretismo con il paganesimo. Queste punizioni sono un precedente ammonitore anche per noi. Sono la conseguenza dei peccati contro il primo comandamento. Secondo la tradizione della Chiesa, i primi cristiani preferirono morire come martiri piuttosto che gettare un solo granello di incenso davanti alle divinità pagane. Il rito maya proposto vuole rappresentare un passo verso l’abolizione del Santo Sacrificio. Il relativismo e il sincretismo religiosi contemporanei vengono ora tradotti in passi pratici verso l’autodistruzione dell’essenza del cristianesimo.

Oggi è Bergoglio a commettere pubblica idolatria. All’assemblea sinodale mondiale di ottobre in Vaticano lancerà un colpo di stato segreto nella Chiesa. Il Sinodo prevede anche di discutere e votare sull’introduzione della pseudo messa maya come precedente per l’intera Chiesa. Bisogna sapere che tutti i partecipanti a questo sinodo di briganti incorrono nella scomunica latae sententiae, cioè nell’espulsione dalla Chiesa. Questo si riferisce a tutti i vescovi, sacerdoti, cardinali e laici presenti.

La legalizzazione fraudolenta dell’idolatria è già iniziata con il Sinodo per l’Amazzonia. Il cardinale Brandmüller ha detto riguardo ai suoi documenti pertinenti che non si trattava solo di apostasia ma di stupidità. L’intronizzazione del demone Pachamama in Vaticano è una pubblica apostasia da Cristo. Nel 2022, il papa illegittimo si consacrò pubblicamente a Satana in Canada mentre uno stregone suonava un fischietto di ossa di tacchino selvatico. Questa è la satanizzazione ufficiale della Chiesa. Adotta una forma più nascosta nella promozione della cosiddetta ecologia, legata al culto della Madre Terra (Gea). La sua manifestazione esterna è la propaganda sodomita nell’ambito del cosiddetto cammino sinodale LGBTQ.

Pertanto noi, vescovi messicani, ci allontaniamo ormai definitivamente dal passo apostata di introdurre il cosiddetto rito maya. Abbiamo paura di pensare che ciò porti, alla fine, all’abolizione del mistero della fede, cioè della santa messa. In nessun modo l’adozione di pratiche pagane può fornire un’esperienza più profonda di questo mistero! Dietro queste pratiche c’è lo spirito oscuro del paganesimo, lo spirito di apostasia.

Nell’ambito della penitenza noi, vescovi, vi presentiamo un vero approfondimento del mistero della nostra salvezza, che si rende presente attraverso la consacrazione nella messa. Innanzitutto smettete di menzionare nella messa il nome dell’illegittimo papa Francesco, che si è attirato l’anatema secondo Gal 1,8-9 per un anti-vangelo idolatra. In questo modo sarete liberati dalla maledizione che ogni cattolico attira su di sé se si sottomette interiormente a lui, rinunciando così a Cristo e al Suo Vangelo. Per quanto riguarda l’esperienza interiore più profonda del mistero della messa, fate due momenti di silenzio. Il primo prima della consacrazione e il secondo dopo. Prima della consacrazione, ciascun celebrante si inginocchi e compia la sua unzione sacerdotale, mediante la quale agisce lo Spirito Santo durante la consacrazione. Ancora una volta, brevemente con fede, chieda il rinnovamento della sua unzione sacerdotale. Allo stesso tempo, realizzi con fede viva che ora, attraverso di lui, lo Spirito Santo renderà presente il mistero del sacrificio di Cristo sul Calvario. Nel secondo momento di silenzio dopo la consacrazione, il sacerdote si inginocchia nuovamente e rimane in breve adorazione con il popolo. Si rende conto che Gesù è qui adesso. È un momento di grazia. Nello spirito è presso la croce di Cristo e si rende conto: Gesù mi vede, Gesù mi parla adesso e mi affida il suo testamento prima della morte, dicendo: “Ecco tua madre”. Con la stessa fede e devozione dell’apostolo Giovanni, ora ricevo la Madre di Gesù nella parte più intima del mio essere, in greco eis ta idia (Gv 19,26-27).

I sacerdoti e i fedeli riflettono poi sulla realtà della morte di Cristo, nella quale c’è la vittoria sul peccato e sulla morte. Siamo stati immersi nella morte di Cristo attraverso il battesimo (Rm 6,3).

Il silenzio prima della consacrazione dura dai 3 ai 5 minuti, così come il silenzio dopo la consacrazione. In questo momento o c’è silenzio oppure il coro canta un’antifona; una allo Spirito Santo prima della consacrazione e un’altra dopo aver ripetuto il nome di Gesù, Yehoshua in ebraico.

Invece delle parole prima della Santa Comunione: “Scambiatevi un segno di pace”, il sacerdote dice: “Cristo è risorto!” I fedeli cominciano a cantare un’antifona gioiosa o un canto che celebra la risurrezione di Cristo. Tutti devono realizzare la loro partecipazione alla vita nuova di Cristo. L’essenza della liturgia è rendere presente la morte e la risurrezione di Cristo. Liturgicamente la risurrezione si esprime nel far cadere una particella del Corpo di Cristo nel calice del Suo Sangue.

Segue la Santa Comunione, dove il sacerdote e i fedeli si uniscono a Gesù non solo spiritualmente, ma anche fisicamente. La condizione per ricevere la Santa Comunione è non essere in stato di peccato grave. Dopo la Santa Comunione non c’è assolutamente spazio per la danza pagana, la cosiddetta danza rituale. Lo Spirito di Cristo nella messa non ha nulla in comune con lo spirito del paganesimo. Non si possono usare elementi pagani per “ravvivare” il sacrificio della croce di Cristo!

La Chiesa nell’attuale situazione straordinaria si trova in stato di sede vacante. Fino all’insediamento di un papa legittimo, il collegio dei vescovi cattolici ortodossi si assume la responsabilità della dottrina e della morale ortodossa. Questo collegio è responsabile davanti a Dio stesso della purezza della dottrina che assicura a tutti voi la salvezza eterna. Tutti però devono tendere alla salvezza attraverso una vita di pentimento e di preghiera. Senza pentimento e preghiera nessuno sarà salvato. Per questo chiediamo il rinnovamento spirituale soprattutto dei sacerdoti e dei religiosi. Consiste nel fatto che tutti devono entrare nella via della salvezza, che è Gesù. Pertanto devono respingere categoricamente il falso cammino della sinodalità di Bergoglio che prevede la promozione dell’idolatria e della sodomia. Il suo falso cammino conduce alla dannazione eterna. È necessario che ogni credente cattolico se ne renda conto. C’è solo un cammino per la salvezza, ed è Cristo. Il cammino del paganesimo è legato al culto e alla sottomissione ai demoni. Questo cammino porta alla perdizione eterna.

Come parte del pentimento e del risveglio spirituale della nostra nazione, invitiamo i sacerdoti a impegnarsi per un periodo di un anno per attuare i principi fondamentali su cui è stata costruita la Chiesa primitiva. Qui c’erano anche la Vergine Maria e gli apostoli. Secondo Atti 2,42 si tratta di quattro pilastri spirituali: 1) preghiera, 2) insegnamento apostolico, non eresie o cammini falsi, 3) comunione, koinonia, 4) Eucaristia, santa messa, non sincretismo con demoni pagani.

Come attuare questi principi? I sacerdoti dedichino il giorno dopo la domenica alla preghiera comune – almeno quattro ore – e poi alla comunione fraterna. Si incontrino in gruppi, preferibilmente da 4 a 7 sacerdoti in una casa parrocchiale. Il momento strategico è che si incontrino domenica sera. Hanno bisogno soprattutto di condividere gli uni con gli altri e anche di uscire da una sorta di sentimento di solitudine o di vuoto esterno, che di solito li travolge alla fine della domenica. Dopo il pranzo comune di martedì si concluderà questo incontro fraterno e di preghiera. È durante questo incontro che Dio dona la conoscenza della profondità della Sua Parola, di cui ogni predicatore ha bisogno. L’acqua viva che sgorga da questi incontri sacerdotali periodici porterà ad un risveglio spirituale. Nostra Signora di Guadalupe intercede per l’ascesa dei nuovi guerrieri di Cristo, i Cristeros, proprio come avvenne per la generazione di cattolici messicani di cento anni fa. Questi guerrieri rimarranno fedeli a Cristo come martiri anche a costo del martirio.

 

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